NEWS // 14.01.2021

LEGGE DI BILANCIO 2021- NOVITA' PER LE PENSIONI

Opzione donna
Anche per il 2021 sarà possibile fruire di Opzione donna, che consente alle lavoratrici dipendenti di accedere alla pensione con almeno 58 anni di età (59 anni per le lavoratrici autonome) e 35 anni di anzianità contributiva alla data del 31 dicembre 2020, in luogo degli ordinari requisiti di 67 anni di età e almeno 20 anni di contribuzione per la pensione di vecchiaia e 41 anni e 10 mesi per la pensione di anzianità per le donne.
Si conferma che la pensione raggiunta con Opzione donna è calcolata interamente con il sistema contributivo e per l'accesso è prevista una finestra mobile di 12 mesi dalla maturazione del requisito per le lavoratrici dipendenti e di 18 per le lavoratrici autonome.

Ape sociale
Viene confermata per il 2021 l'Ape Sociale: possono accedervi lavoratori in determinate condizioni previste dalla legge (disoccupati, invalidi civili, caregiver e lavoratori addetti a mansioni gravose) che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che abbiano maturato insieme al requisito anagrafico anche un requisito contributivo minimo di 30 anni (36 per i lavoratori impiegati in mansioni gravose).

Part time ciclico
A decorrere dal 1 gennaio 2021 l'intera durata del contratto di lavoro a tempo parziale, che prevede periodi non interamente lavorati, è riconosciuta utile ai fini del raggiungimento dei requisiti di anzianità lavorativa per l'accesso al diritto alla pensione nei limiti previsti dall'applicazione del minimale retributivo.
Prima di questa modifica, invece, la normativa non prevedeva la valorizzazione ai fini pensionistici dei periodi di inattività lavorativa del part-time verticale, che erano considerati neutri rispetto alla maturazione dell'anzianità contributiva con possibile dilatazione conseguente nella data di pensionamento.

Contratto di espansione interprofessionale
Viene prorogata al 2021 l'operatività del contratto di espansione, estendendone l'applicazione anche alle imprese con almeno 500 dipendenti (in luogo dei 1.000 previsti dalla normativa vigente). Questo strumento sarà attivabile anche dalle imprese con almeno di 250 unità nel caso in cui le stesse accompagnino le nuove assunzioni a uno scivolo per i lavoratori più vicini all'età pensionabile. Per le aziende che occupano più di 1.000 dipendenti, a fronte di un impegno ad assumere un lavoratore ogni 3 in uscita, viene ulteriormente alleggerito il costo legato al prepensionamento.