In anticipo rispetto la scadenza di fine anno, è stato rinnovato il CCNL del settore chimico, il primo che trae spunto dai principi contenuti nel c.d. "Patto della fabbrica", l'accordo sui contenuti e gli indirizzi delle relazioni industriali e della contrattazione siglato, lo scorso marzo, da Confindustria e Cigl, Cisl e Uil.
Il contratto adotta il TEC, vale a dire il trattamento economico complessivo e il TEM, cioè il trattamento economico minimo. L'aumento previsto è di 97,00 euro sul Tem e 129,00 euro sul Tec, nel periodo di vigenza contrattuale che è stato allungato fino a giugno 2022. Questo rinnovo segna l'introduzione dell'innovativo ruolo di ammortizzatore degli scostamenti inflattivi, affidato all'Elemento Distinto della Retribuzione, permettendo di semplificare l'impatto delle verifiche annuali e dare certezza alle imprese e ai lavoratori. Alla scadenza del contratto sarà effettuata una verifica complessiva per garantire l'allineamento del trattamento minimo contrattuale all'inflazione reale.
Il testo contrattuale ritaglia a misura del settore chimico farmaceutico, il quadro delle nuove regole confederali, con novità in ambito economico e normativo. Al centro ci sono temi come la responsabilità sociale, la formazione, la produttività, l'occupabilità e la flessibilità. Sulla parte normativa ci sono diversi interventi, innanzitutto per valorizzare una contrattazione aziendale di qualità, capace di cogliere le sfide e per sviluppare relazioni industriali più partecipative, per diffondere la cultura della sicurezza. Ci si prefigge anche di aumentare l'attenzione nei confronti dei giovani, attivando percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro e per agevolare l'innovazione organizzativa, la valorizzazione professionale e l'occupabilità.
Per migliorare produttività e occupabilità, si intendono promuovere e incentivare le forme di flessibilità organizzativa, la polivalenza e le nuove modalità di lavoro, la convivenza e il ricambio generazionale. Alla contrattazione aziendale sono state affidate molte tematiche tra cui l'inserimento e l'inclusione dei diversamente abili, le misure di conciliazione vita-lavoro, la cultura e il rispetto della dignità della persona e per contrastare le violenze e le molestie di genere, la solidarietà generazionale, lo sviluppo professionale senza distinzione di genere, orientamenti e nazionalità.