E' stata pubblicata recentemente da Deloitte una ricerca sulla generazione dei millennials (persone nate negli anni '80 del secolo scorso) per cercare di capire quali sono le loro aspettative, il loro modo di approcciarsi all'azienda ed al lavoro, le forme da utilizzare per trattenere i talenti e per immaginare come sarà la futura e prossima "classe dirigente", la leadership class degli anni '20 e '30 di questo secolo.
I dati offrono spunti per approfondimenti in diverse direzioni. Vorrei soffermarmi su tre aspetti e lasciare il resto a futuri approfondimenti:
l'Italia è rappresentata nel campione da 1/12 dei soggetti degli Stati industrializzati; ciò vuol dire che il peso è considerato rilevante nella valutazione mondiale;
i giovani professionals italiani sono quelli che vedono la congiuntura economica in prospettiva più positiva degli altri in questi anni di risalita dalla Grande Crisi (2008-2014);
i maggiori agenti motivatori che trattengono i millennials legati ad un'azienda sono i benefits economici e le forme di lavoro agile.
Sebbene più del 50% pensa di cambiare azienda nei prossimi 5 anni (dimostrando una lealtà al datore di lavoro molto condizionata, anche per percezione di una scarsa valorizzazione delle proprie competenze ed ambizioni di crescita), il 75% vede interessante rimanere dov'è se avrà agevolazioni di conciliazione tra vita privata e lavoro.
