NEWS // 27.07.2020

LA GENTILEZZA MIGLIORA LA PRODUTTIVITA' E RENDE PIU' CREATIVI

La gentilezza è una scelta. E come insegnava lo psicologo americano Wayne Dyer, "se ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, meglio essere gentile".

Negli ultimi anni si sono moltiplicati studi e tesi di laurea sui meccanismi innestati dai sorrisi e dalla cortesia. I riflessi delle relazioni sulla salute, sull'umore e anche sulla produttività. Un ambiente positivo, di fiducia e rispetto, porta vantaggi per tutti.
Non si tratta solo di dire "grazie" e "prego" a colleghi e superiori, ma di rispettarli e capire i loro bisogni.

Recentemente alcuni quotidiani (Corriere della Sera del 25.7.2020) hanno dato risalto alla tesi di laurea di Marta Grigoletto, dell'Università di Padova, scritta sotto la supervisione del prof. Giampiero Vecchiato. La tesi si focalizza su come la gentilezza aiuta a costruire relazioni, anche nelle organizzazioni.

La premessa è che per creare in ambito professionale un buon clima, bisogna intervenire sulla cultura organizzativa, che è composta dall'insieme di valori che l'azienda trasmette sia all'esterno che all'interno. La tesi sottolinea i benefici della gentilezza negli uffici e nelle fabbriche: circa il 30-40% della giornata viene trascorsa dalle persone sul luogo di lavoro. Il lavoro in molti casi non è esclusivamente un'attività utile a procurarsi sostentamento, ma una vera e propria fonte di realizzazione personale, di espressione delle proprie potenzialità, un modo per dare il proprio contributo alla società e un luogo dove stringere relazioni utili per la crescita sia interiore che professionale.
Considerando quante ore ciascuno trascorre con i propri colleghi e superiori è facilmente intuibile come sia importante la presenza di un clima positivo e sereno all'interno del posto di lavoro. Non stupisce che le persone più felici sul luogo di lavoro siano quelle che hanno instaurato relazioni positive con gli altri. I dipendenti felici diventano produttivi e creativi, generando un flusso positivo all'interno dell'azienda.

La tesi di laurea evidenzia che una delle tendenze più importanti a cui stiamo assistendo è l'umanizzazione delle aziende, vale a dire una modifica nella concezione del lavoro: si cerca sempre più coesione tra i bisogni aziendali e quelli del dipendente. Si combatte in questo modo quell'atteggiamento "spersonalizzante" nei confronti dei lavoratori che tuttora permane in numerose realtà.

E' innegabile anche il legame tra gentilezza e welfare aziendale. Il welfare è frutto di una cultura che mette al centro l'individuo, con le sue esigenze personali e la conseguente necessità di soddisfarle. La gentilezza può aiutare a conciliare lavoro e vita privata: il welfare, correttamente concepito e realizzato, fa parte della nuova "cultura gentile" che si sta pian piano diffondendo.