NEWS // 15.02.2024

WELFARE PER I DIRGENTI DEL TERZIARIO

Tra le novità introdotte dall'accordo di rinnovo del Ccnl per i dirigenti di aziende del terziario sottoscritto il 12 aprile 2023 c'è l'istituzione di un piano di welfare obbligatorio per il 2024 e 2025 di 1.000 euro annui.
Il piano è gestito dall'ente Cfmt (Centro di Formazione Management del Terziario) e il credito può essere speso nelle categorie di servizi individuate dal regolamento istitutivo e precisamente:
  • versamenti di previdenza complementare al Fondo Mario Negri;
  • attivazione di pacchetti prevenzione per i familiari, tramite alcune strutture sanitarie convenzionate con il Fasdac;
  • acquisto di una copertura integrativa al Fasdac per il dirigente e familiari con la Cassa sanitaria Carlo De Lellis;
  • acquisto di corsi di formazione per i familiari anche non conviventi.

    Il datore di lavoro può integrare il valore minimo del credito welfare stabilito dal Ccnl con importi aggiuntivi, tramite la sottoscrizione di un apposito regolamento aziendale. Gli importi aggiuntivi possono essere riconosciuti tramite la piattaforma gestita da Cfmt e, quindi, spendibili all'interno dei fondi ed enti contrattuali, oppure utilizzando una piattaforma a libera scelta del datore di lavoro tra quelle presenti sul mercato, potendo così aggiungere ulteriori servizi tra quelli consentiti dalla normativa fiscale, l'articolo 51, comma 2 del Tuir (abbonamenti al trasporto pubblico, somme e servizi di educazione e formazione, viaggi e tempo libero) e l'articolo 51, comma 3, del Tuir (carte acquisti e buoni spesa).
    Il credito di 1.000 euro annui spetta a tutti i dirigenti, anche assunti a tempo determinato, e in misura piena anche per i rapporti a tempo parziale; in caso di pluralità di contratti part time, il welfare sarà riconosciuto da un solo datore di lavoro, quello che si fa carico dei versamenti agli enti contrattuali.
    In caso di assunzione o cessazione in corso d'anno, così come per i dirigenti con contratto a termine, l'importo deve essere riproporzionato in base ai mesi di servizio; se il contratto a tempo determinato viene prorogato o trasformato a tempo indeterminato, il credito deve essere corrispondentemente integrato.
    Il welfare è dovuto anche per i periodi di congedo o malattia, ma non durante l'aspettativa non retribuita.
    Se il rapporto di lavoro si conclude in corso d'anno, l'eventuale credito non speso viene eliminato, invece, per i dirigenti in forza il credito non speso sarà riaccreditato per l'annualità successiva, salvo che il dipendente opti per destinare la quota residua al Fondo Mario Negri. Qualora, prima della cessazione, il dirigente abbia destinato l'intero credito, l'azienda non potrà recuperare quanto speso in relazione ai mesi non lavorati.
    Per gestire le somme a disposizione il dirigente deve registrarsi alla piattaforma Cfmt; a fronte delle scelte di destinazione del dipendente, il datore di lavoro riceverà, sempre per il tramite della piattaforma Cfmt, alla quale deve anch'esso registrarsi, le informazioni per gestire i conseguenti adempimenti.
    L'accordo di rinnovo contiene anche un pacchetto retributivo che prevede un aumento dei minimi contrattuali di 450 euro suddivisi in tre tranche di 150 euro l'una, la prima riconosciuta a dicembre 2023, la seconda a luglio 2024 e l'ultima a luglio 2025. Per i dirigenti già in forza, tali aumenti possono essere assorbiti, fino a concorrenza, da eventuali superminimi riconosciuti dalle aziende successivamente al 31 dicembre 20219 in acconto o anticipazione di futuri aumenti contrattuali.