NEWS // 19.11.2021

PARITA' DI GENERE

E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 18 novembre 2021 la Legge n. 162 del 5 novembre 2021, in vigore dal 3 dicembre 2021, che introduce alcune modifiche al Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (D.Lgs. 198/2006), il cui fondamento si trova negli articoli 3 e 37 della Costituzione.

Il Codice contiene principi e misure che hanno lo scopo di promuovere le pari opportunità tra lavoratori e lavoratrici, vietando ogni discriminazione nell'accesso al lavoro, nel trattamento retributivo, nell'attribuzione di qualifiche e mansioni, nell'accesso alle prestazioni previdenziali, sia con incentivi all'adozione di azioni positive da parte di datori di lavoro, sia ponendo in capo agli stessi alcuni obblighi comunicativi.

Ci si riferisce sia a forme di discriminazione diretta che indiretta, intendo con discriminazione ogni trattamento organizzativo capace di incidere sulle condizioni e sui tempi di lavoro e capace di generare posizioni di svantaggio, anche sotto forma di limitazioni di opportunità alla vita aziendale, alle opportunità di carriera e di progressione.

A seguito delle modifiche introdotte con la Legge 162/2021, viene ridotta la soglia dimensionale dei datori di lavoro che sono tenuti alla presentazione del Rapporto biennale sulla situazione occupazionale.

Il rapporto sarà obbligatorio per le aziende che occupano almeno 50 (e non più 100) dipendenti e si prevede la pubblicazione sul sito del Ministero del Lavoro dell'elenco dei datori di lavoro che hanno trasmesso il rapporto periodico e di quelli che non lo hanno presentato.

Vengono anche ampliate le informazioni che devono essere comunicate. Il Rapporto dovrà contenere il numero dei lavoratori occupati e di quelli eventualmente assunti nell'anno distinto per sesso e delle lavoratrici in stato di gravidanza; le differenze tra le retribuzioni iniziali; l'inquadramento contrattuale e funzione svolta da ciascun lavoratore occupato; l'importo della retribuzione complessiva corrisposta ed eventuali bonus, indennità, benefici anche in natura riconosciuti a ciascun lavoratore.

A partire dal 1 gennaio 2022 viene inoltre istituita la Certificazione della parità di genere che attesterà le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità.

I criteri di valutazione dovranno essere definiti con decreto ministeriale e quale meccanismo premiale viene previsto, attualmente solo per l'anno 2022, per aziende private in possesso della Certificazione di parità, uno sgravio contributivo non superiore all'1% dei contributi dovuti nel limite massimo di 50.000 euro annui, da applicare e riparametrare su base mensile.